PANORAMICA DELLE ABITUDINI DI LETTURA
Secondo i dati ISTAT, nel 2022 il 39,3% degli italiani di età pari o superiore a 6 anni ha dichiarato di aver letto almeno un libro per motivi non scolastici o professionali, un dato in calo rispetto agli anni precedenti.
La lettura di libri cartacei rimane nettamente preferita: il 34,1% della popolazione (ossia l’86,9% dei lettori) ha letto solo libri fisici, mentre solo il 12,4% dei lettori ha scelto esclusivamente il formato digitale (e -book e libri online).
Un ulteriore 17,4% alterna tra cartaceo e digitale, segnalando un moderato interesse per i formati digitali senza però rinunciare completamente alla carta.
L’uso del digitale, sia esclusivo che combinato al cartaceo, è più comune tra i giovani di 15-34 anni e tende a diminuire con l’aumentare dell’età.
I lettori più anziani e i bambini fino a 10 anni mostrano invece una netta attrazione per il formato cartaceo (rispettivamente oltre l’80% e l’86,4%).
Emergono anche delle differenze di genere: le donne tendono a preferire il cartaceo (71,9% rispetto al 66,9% degli uomini), mentre gli uomini risultano più propensi alla lettura digitale (15,5% contro il 10,1% delle donne).
QUAL È L’IMPATTO AMBIENTALE DI UN LIBRO CARTACEO ?
Per comprendere l’impatto ambientale di un libro cartaceo, è necessario considerare diversi fattori legati alla sua produzione: emissioni di anidride carbonica, consumo di risorse idriche, deforestazione e tasso di riciclo.
Uno studio del Green Press Initiative stima che ogni libro cartaceo emette mediamente 7,5 kg di CO₂ nel suo ciclo di vita, questo dato include la raccolta delle materie prime, la produzione della carta, la stampa, la distribuzione e lo smaltimento.
Questo porta il settore editoriale globale a produrre circa 12,4 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno.
Il consumo idrico è un altro elemento chiave. La produzione di 1 kg di carta richiede dai 10 ai 30 litri d’acqua, a seconda del processo produttivo e del tipo di carta utilizzata. Secondo il WWF, ogni libro consuma in media tra 2 e 3 litri d’acqua.
La carta richiede anche un considerevole consumo di legno. Per produrre una tonnellata di carta vergine, occorrono tra 24 e 40 alberi, a seconda delle loro dimensioni e tipo. Da un albero è quindi possibile realizzare circa 150 libri di circa 250 pagine. Il WWF stima che circa il 35% dei libri cartacei utilizza carta non certificata, contribuendo così alla deforestazione. Fortunatamente, molte case editrici adottano carta certificata FSC o PEFC, proveniente da foreste gestite in modo sostenibile.
Infine, c’è il tasso di riciclo. Sebbene la carta dei libri sia riciclabile, il suo tasso di riciclo è generalmente inferiore a quello di altri tipi di carta, come giornali o imballaggi. I libri infatti tendono a rimanere nelle case o nelle biblioteche per anni, ritardando il loro ingresso nel circuito di riciclo. A differenza di giornali o imballaggi, i libri non vengono smaltiti subito dopo l’uso.
QUAL È L’IMPATTO AMBIENTALE DI UN E-BOOK?
Anche se gli e-book evitano l’uso di carta e inchiostro, non sono privi di impatto ambientale, soprattutto per la produzione e lo smaltimento dei dispositivi elettronici.
Secondo il Cleantech Group, la produzione di un e-reader emette circa 168 kg di CO₂ , considerando tutto il processo produttivo: dall’estrazione e lavorazione dei materiali fino alla produzione e assemblaggio. Gli e-reader contengono metalli rari e materiali come litio e cobalto per le batterie, la cui estrazione ha un impatto significativo sugli ecosistemi naturali.
Inoltre, questi dispositivi necessitano di ricariche frequenti. Sebbene ogni singola ricarica abbia un basso consumo energetico, l’energia cumulativa utilizzata per ricaricarli nel corso della loro vita aumenta il loro impatto ambientale. Anche ogni e-book scaricato contribuisce al consumo energetico dei server e del cloud computing, aggiungendo emissioni di CO₂.
Lo smaltimento degli e-reader è un altro punto critico. Dopo una vita media stimata tra i 5 e i 7 anni, questi dispositivi contribuiscono ai rifiuti elettronici, difficili da riciclare completamente per via della complessità dei loro componenti. Molti e-reader finiscono in discarica, dove i materiali pericolosi possono contaminare suolo e acqua.
In sintesi, sebbene l’impatto ambientale degli e-book sia meno visibile rispetto ai libri cartacei, la produzione e lo smaltimento degli e-reader rappresentano sfide ambientali significative. Un e-reader diventa ecologicamente vantaggioso solo se usato per leggere molti libri e per un lungo periodo. Un uso limitato o frequenti sostituzioni del dispositivo possono rendere il suo impatto ambientale maggiore rispetto ai libri tradizionali.
CONCLUSIONI
Scegliere tra un libro cartaceo e un e-book implica considerazioni complesse legate alle nostre esigenze, abitudini e valori ambientali.
Entrambi i formati presentano sfide specifiche: il libro cartaceo, se non prodotto in modo sostenibile, può contribuire alla deforestazione e al consumo di risorse idriche; gli e-reader, invece, richiedono risorse minerarie non rinnovabili e hanno un impatto significativo legato alla produzione, all’uso e allo smaltimento dei dispositivi elettronici.
Se da una parte gli e-book offrono praticità e riducono il consumo di carta, i libri cartacei risultano spesso la scelta preferibile per chi cerca una lettura immersiva e di qualità, senza il vincolo della tecnologia e con un minore impatto diretto sulle risorse digitali e sui rifiuti elettronici.
Inoltre, un libro cartaceo, se ben conservato, può durare decenni.
IoLibro è particolarmente attento a ridurre l’impatto ambientale della produzione dei libri e si impegna a selezionare le materie prime in modo responsabile, contribuendo a preservare gli ecosistemi naturali.